sabato 15 dicembre 2018

Annapurna base camp









Annapurna Base Camp
04.12.2018. Ieri abbiamo finalmente raggiunto il campo base, é stato meno faticoso degli altri giorni seppure molto lungo. Siamo arrivati che il cielo era nuvoloso ma improvvisamente, quasi a darci il benvenuto, la cima del "fishtail" si è tolta il cappello di nuvole mostrandosi in tutto il suo splendore. I nepalesi la chiamano "Machapuchare", é la Montagna sacra interdetta agli alpinisti, anche considerata il Cervino del Nepal,  che ci ha accompagnato per tutto il trekking e subito dopo, come sotto i riflettori di un teatro, è apparsa anche la vetta della "Annapurna one" ( la cima più alta dell' Annapurna,  il decimo monte più alto della Terra,8.091 m s.l.m. Tecnicamente non è l'ottomila più difficile da scalare,  ed è stato il primo ad essere conquistato dall'uomo, ma è considerato quello più pericoloso per le continue valanghe che cadono dai suoi versanti, e detiene con un valore superiore al 40% il più alto rapporto tra numero di morti e numero di alpinisti giunti in vetta.)
Bello, bellissimo, fa freddissimo.
Per me è strano, non emozionante... Forse perché non lo abbiamo raggiunto con la fatica che si fa prima di arrivare ad un traguardo, o forse per il grigio del cielo... non ho sentito la stessa soddisfazione provata l'anno scorso sul Kilimangiaro. Ma la verità è che non c'è paragone, sono due trekking e due esperienze completamente differenti.
L' alloggio del campo base è una struttura suddivisa in più moduli, una stanzina centrale in cui mangiare e rifocillarsi è altre piccole stanze adibite a dormitori o a latrine. Io per stanotte divido la stanza con le 2 ragazze australiane e Nikole, la danese in po' crazy... All 20.30 abbiamo già spento le luci e chiuse ermeticamente nel nostro sacco a pelo, attente a non farvi entrare dentro neanche un filo dell' aria gelida si fuori, ci siamo date la buonanotte. Io sono attrezzata di pantalone e maglia termica, calzettoni, giacca pesante ma dopo mezzora in cui i miei piedi non accennano a voler far circolare sangue, mi appiccico i cerotti riscaldamti in entrambe le zampe.... E poi tutta una tirata di sonno fino alle 6.00...mi svegliano le luci frontali che sfilano davanti alla mia finestra. Mi catapulta giù dal letto corro anche io ad ammirare l' alba sull' Annapurna. Wow. Ecco ora piango e mi emoziono anche io mentre seduta in terra tengo tra le gambe un cagnolone, lo riscaldo e osservo il sole mostrare pezzo per pezzo l' Annapurna.

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