Pole pole...

03-12-2017
La giornata del 2 l'ho vissuta come dentro una bolla. La mattina mi sono resa conto che la cerniera dello zaino era rotta, chiedo in reception se mi possono aiutare, "certo"! Prendo un taxi per Moshi Town, mi fa strano l'idea di trovare un sarto in questo paese di case improvvisate, bancarelle di frutta e poco più... Invece, girato l'angolo, solo tavoli con sopra datate macchine da cucito, una di fianco all'altra e sotto pile di zaini... Il taxista, Hinno, mi accompagna da uno dei sarti e mi aiuta a chiedere se mi può aggiustare lo zaino, presto fatto, 5 dollari e in mezz'ora passa la paura.
Di pomeriggio alle 18.00 la riunione con il ceo di G-Adventure, prima dormo e prima ancora pranzo nel ristorante dell'hotel ed inizio ad entrare nella filosofia del Pole Pole... Piano Piano! Che in questo caso si traduce in un ora di attesa per riso in bianco e pollo... E vabbè
Alla riunione succede tutto secondo le mie previsioni : siamo 10 Trekker, sono l' unica italiana e soprattutto l'unica che non sa l' inglese. 1 coppia di norvegesi, 4 australiani (2 ragazzi e 2 donne), una ragazza inglese, un ragazzo di Boston e una ragazza canadese: I am in the shit!.
Le presentazioni scorrono veloci, soprattutto la mia che si limita a "ciao sono Agnese, sono italiana e ho un piccolo problema :non parlo la vostra lingua ma if you speak slowly I can understand" ...Pole Pole! (questa frase diventerà il mio mantra).

Vedo la guida sollevare gli occhi al cielo ma sono abbastanza serena, lui parla per più di un ora, spiega il programma, ci ricorda l' attrezzatura, ci elenca i comportamenti da tenere etc. Quando finisce di parlare mi chiede se è tutto chiaro e gli rispondo di dedicarmi gentilmente 5 minuti per essere certa di aver capito tutto. Si chiama Sam, è molto gentile, mi ripete le cose più importanti mentre io le appunto sul quaderno e mi accompagna in camera per ispezionare la mia attrezzatura... Decreta che ho anche troppo! Entriamo subito in sintonia, lui assume nei miei confronti un atteggiamento divertente, scherzoso ma tenero... Gli faccio pena insomma! Lui mi trasmette fiducia, mi piace.
Prima cena fugace con il gruppo, anche loro ancora non si conoscono tutti quindi chiacchierano poco, io annuisco e sorrido ma non vedo l'ora di tornare in camera.
Sono le 6.00,ho dormito dalle 21.30 e credo non mi succedesse da.... No, non mi è mai successo!!

Colazione energica, doccia, l'ultima per i prossimi 8 giorni, e via.
Ci incontriamo nella hall, tutti abbastanza entusiasti, consegnamo il bagaglio ai portriers (sherpa) e teniamo con noi il day pack, ossia lo zaino con l'essenziale... Il mio pesa 10 kg, ancora non mi è chiaro cosa si intenda con essenziale!
In furgoncino raggiungiamo la "porta del Kilimangiaro". File di zaini in terra, tantissimi ragazzi indaffarati a sistemarli e molti Trekker pronti alla partenza.
Attendiamo circa 3 ore per il permesso e per sistemare tutte le cose e si parte, che l' avventura abbia inizio.