08-12-2017
Ultima cena in tenda, riso con condimento (a parte) di mais, pisellini e carote, gionger tea, due gocce di wiskey che Brendan , l' americano, aveva riservato ad oggi, ultimo briefing e via...ma eccola li la stanchezza che prepotente supera il mio voler stare bene e mi costringe a vomitare e ad alternanze di caldo/freddo per tutta la notte. Non ho chiuso occhio, la pioggia battente non aiuta a rilassarsi, anzi il rumore mi entra in testa e vorrei urlare. Crampi e sudore. Finalmente alle 5.30 tutti si svegliano. Il mio viso è palesemente devastato; Sam mi chiede se volgio rinunciare all' ultimo giorno di trekking, ma senza neanche informarmi di come potrei fare, gli dico "no, I try", voglio provare ad arrivare fino in fondo. Gli ultimi 11 km sono di iinterminabile discesa fangosa, un inferno. E' il giorno peggiore me , resto per ultima , non riesco neanche ad ingoiare l' acqua. Arrivati al traguardo tutti festeggiano, io sorrido, vorrei solo dormire.
Nel tragito fino all' hotel ci fermiamo in una specie di locale a mangiare, io rinuncio, tutti si preoccupano per me , gentilissimtina i come sempre. Poi di nuovo in furgoncino e riesco a dormire un pò. Finalmente hotel e doccia ! Sono di nuovo in camera con Katye, la ragazza inglese, ci alterniamo nervosamente il bagno e ancora una volta abbiamo i minuti contati, ci devono consegnare gli attestati e c'è la cerimonia di Mama's, la cooperativa di donne per le quali ho fatto la raccolta fondi a Nuoro, scendiamo velocemente , io non capisco un granchè di quello che succede, continuo a sudare e etremare allo stesso tempo. Riesco giusto a ringraziare Sam e salutare i ragazzi che partiranno domattina presto.
Sono le 21.30 , chiedo un termometro in reception, salgo in camera e mi addormento con addosso il termometro. Mi sveglio all' 1.30, il termometro è spento ed il letto fradicio di sudore.
Cambio parte di letto, mi risveglio che sono le 7.00. Finalmente sto meglio, la penultima giornata africana può succedere...
Ultima cena in tenda, riso con condimento (a parte) di mais, pisellini e carote, gionger tea, due gocce di wiskey che Brendan , l' americano, aveva riservato ad oggi, ultimo briefing e via...ma eccola li la stanchezza che prepotente supera il mio voler stare bene e mi costringe a vomitare e ad alternanze di caldo/freddo per tutta la notte. Non ho chiuso occhio, la pioggia battente non aiuta a rilassarsi, anzi il rumore mi entra in testa e vorrei urlare. Crampi e sudore. Finalmente alle 5.30 tutti si svegliano. Il mio viso è palesemente devastato; Sam mi chiede se volgio rinunciare all' ultimo giorno di trekking, ma senza neanche informarmi di come potrei fare, gli dico "no, I try", voglio provare ad arrivare fino in fondo. Gli ultimi 11 km sono di iinterminabile discesa fangosa, un inferno. E' il giorno peggiore me , resto per ultima , non riesco neanche ad ingoiare l' acqua. Arrivati al traguardo tutti festeggiano, io sorrido, vorrei solo dormire.
Nel tragito fino all' hotel ci fermiamo in una specie di locale a mangiare, io rinuncio, tutti si preoccupano per me , gentilissimtina i come sempre. Poi di nuovo in furgoncino e riesco a dormire un pò. Finalmente hotel e doccia ! Sono di nuovo in camera con Katye, la ragazza inglese, ci alterniamo nervosamente il bagno e ancora una volta abbiamo i minuti contati, ci devono consegnare gli attestati e c'è la cerimonia di Mama's, la cooperativa di donne per le quali ho fatto la raccolta fondi a Nuoro, scendiamo velocemente , io non capisco un granchè di quello che succede, continuo a sudare e etremare allo stesso tempo. Riesco giusto a ringraziare Sam e salutare i ragazzi che partiranno domattina presto.
Sono le 21.30 , chiedo un termometro in reception, salgo in camera e mi addormento con addosso il termometro. Mi sveglio all' 1.30, il termometro è spento ed il letto fradicio di sudore.
Cambio parte di letto, mi risveglio che sono le 7.00. Finalmente sto meglio, la penultima giornata africana può succedere...
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