Se esiste un fatto strano ed inspiegabile, è che una creatura intelligente e sensibile rimanga sempre della stessa opinione, e sempre coerente e a se stessa. La costante trasformazione di ogni cosa avviene anche nel nostro corpo e, di conseguenza, anche nel nostro cervello. Come si fa allora, se non a causa di una malattia, a pensare oggi la stessa cosa di ieri, quando non solo il cervello di oggi non e’ piu’ quello di ieri, ma neanche il giorno di oggi è uguale a quello di ieri? Essere coerenti e’ una malattia, un difetto atavico, che forse risale all’epoca degli animali preistorici, al cui stadio evolutivo una tale disgrazia sarebbe del tutto naturale.
La coerenza, la convinzione, la certezza sono, oltretutto, prove evidenti – e quanto mai superflue – di scarsa educazione. E’ una mancanza di cortesia nei confronti degli altri essere sempre lo stesso ai loro occhi; significa infastidirli, importunarli con la nostra mancanza di diversità. Un individuo dal carattere moderno, con un’intelligenza non offuscata, con un asensibilità desta, ha l’obbligo mentale di cambiare opinione e certezze varie volte in uno stesso giorno. Deve avere non convinzioni religiose, opinioni politiche, gusti letterari, bensì sensazioni religiose, impressioni politiche, impulsi di ammirazione letteraria.
Certi stati intimi della luce, certi aspetti del paesaggio hanno, soprattutto se eccessivi, il diritto di esigere, da chi sta di fronte a loro, determinate opinioni politiche, religiose e artistiche, quelle che essi suggeriscono e che cambieranno, come c’e’ da aspettarsi, a seconda dei mutamenti esterni. L’uomo disciplinato e colto fa, della propria sensibilità e della propria intelligenza, gli specchi di un ambiente transitorio…Solo gli individui superficiali hanno convinzioni profonde. Coloro i quali non prestano attenzione alle cose, che sembrano vederle solo per non andarci a sbattere contro, hanno sempre la medesima opinione, sono individui integri e coerenti. Solo quando un’umanità libera da pregiudizi riguardo la sincerità e la coerenza si sara’ abituata alle proprie sensazioni, a vivere in modo indipendente, potrà ottenere dalla vita un che di bellezza, di eleganza e di serenità…e intanto la vita passa….
3 commenti:
Ke bello! Il fiume non è mai lo stesso, anche se visto dallo stesso punto per tutta la vita!
ma di quale libro fa parte? o è un'intervista?
F. Pessoa - Cronache della viata che passa - Passigli editori 2008
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