Non me lo ricordo più come si racconta un viaggio, e a dire la verità non ricordavo neanche più come si viaggiasse. All' era del Covid tutto è cambiato, tutto è più complicato.
Da due anni non uscivo dall' Italia, due anni in cui ho messo in stand-by lavoro, passioni e un pò di me stessa per dare spazio a nuove risorse e riuscire ad andare avanti nonostante le difficoltà economiche, sentimentali, vitali... In fondo è stato un viaggio anche questo, un giorno magari lo racconterò.
Ma ora mi concentro su questa nuova avventura. Non ero mai stata in Giordania e ci sarei voluta andare per farci le vacanze agognate durante l' estate, non per lavoro insomma ... ma la linea di confine tra la mia vita privata e il mio lavoro è talmente fine che... eccomi a pubblicizzare la meta, pur non conoscendola affatto e a radunare per la partenza 7 persone. L' ansia quindi aumenta. Devo gestire una partenza all' estero dopo 2 anni , cercare di soddisfare le esigenze e le curiosità dei miei compagni di viaggio nonostante non sappia neanche io dove sto andando e sopratutto cercare di districarmi tra tamponi, Plf, visti, richieste e rajos e puntas (dal francese cazzi e mazzi)...
Nel percorso burocratico ho avuto degli aiuti e alla fine....eccoci in aeroporto! ovviamente da Nuoro a Roma ci sono di mezzo levatacce, km, parcheggi , altri check-in, sistemazione cani, figli e fidanzati ma alla fine il sedere si siede rilassato sul volo internazionale. Allacciamo le cinture, dopo ore buttati al sole di Fiumicino e hostess isteriche, possiamo rilassarci mangiando un ottimo kebab turco sulla Royal Jordanian! (mha...) e chi può, nel dubbio di non poter bere alcolici per ben 6 giorni, approfitta del vino gentilmente offerto dalla compagnia aerea (in viaggio è fondamentale fare ciò che puoi e vuoi nel momento in cui ti si presenta l' opportunità di farlo, senza indugi, tipo la pipì ad ogni sosta anche se ne fai 6 in 30 minuti, che poi magari passano 6 ore senza che la si possa più fare!)...
3h30 di volo e siamo ad Amman, la moderna capitale in cui ad accoglierci c'è prima un assistente e poi un tassista con il quale comunichiamo in un imbarazzante inglese ma che capiscono subito con chi hanno a che fare e quindi "yes, smoking in the elevator" e " i recommend this aphrodisiac dish" ed altre perle....
1 giorno e mezzo è stato a mala pena sufficiente a farci un idea di come sia strutturata Amman e non abbastanza per perderci nelle sue contraddizioni fatte da altissimi palazzoni di vetro, murales recentissimi su edifici antichi, meravigliose piste ciclabili, disordinati suq, organizzati musei e resti di templi appartenenti a differenti epoche...
i castelli del deserto invece , con il senno di poi, li eviteri, o meglio, li farei ma solo avendo il tempo necessario a non farmi mancare una visita più approfondita di Amman e la visita di Jerac alla quale abbiamo dovuto rinunciare ...
La tappa sul monte Nebo ha qualcosa di mistico, è il luogo in cui si pensa sia sepolto Mosè ed in cui lui contemplò per la prima volta la terra promessa. In questo luogo spiritualità e turismo si sposano. La giornata era ventilata ed il cielo non terso quindi non abbiamo potuto ammirare bene il panorama sottostante ma se ne intuiva la spettacolarità (pare che nelle giornate limpide si veda persino Gerusalemme). Un posto semplice ma con dettagli importanti tra cui la chiesa restaurata da un frate italiano in cui si può visionare un bellissimo mosaico ancora praticamente integro.
La città più vicina è quella di Madaba, abbiamo girato troppo velocemente le sue strade ma sicuramente meritava una visita più lenta,vi si trovano souvenir particolari ed economici, si mangia bene e tipico e nella chiesetta ortodossa di San Giorgio capita che una donna , in silenzio, ti si avvicini, ti regali una candela per la quale lei ha appena pagato dei dinari e ti mostri come immergerla nella sabbia prima di pregare in silenzio.
Lei era iraniana e alla domanda "Do you speak english" mi risponde un "no"con ovvietà nel tono. preghiamo insieme.
Il viaggio continua per interminabili ore di pullman intervallate da soste idrauliche (come si diverte a chiamarle la nostra guida) e da bazar in mezzo al nulla in cui è possibile ingurgitare tazzone di caffè americano, noccioline e comprare al volo calamite , abiti tipici (...) ed altre diavolerie orientali...
Finalmente arriviamo a Petra , ma prima ci fermiamo ad ammirare un tramonto mozzafiato. Le membra sono stanche ma quando ci viene proposto di visitare Petra in notturna non ci pensiamo due volte , all' unisono è un SI. cena al volo (alle 18.00 , manco a 5 anni), doccia domani, scarpe comode, pila frontale, foulard e all' improvviso ci troviamo a percorrere un canyon alla luce solo di piccole lanterne a candele poste ai bordi del tracciato e ad immaginare cosa ci sia aldilà delle pareti bianche che a malapena intravediamo.
Ad un certo punto la strada si apre e di fronte ci si presenta un piazzale pieno di lanterne e dei ragazzi del deserto ci accompagnano a prendere posto in terra intimandoci di fare silenzio. Parte la musica di un flauto. il cielo sopra di noi è stellato e chiaro, sembra un film. passano il the caldo, la musica si interrompe, il musicista si alza, tutti applaudiamo stupidi e al suo 3 le luci illuminano la parete dietro di lui : IL TESORO DI PETRA. Fantastico.
Ma la vera magia è quella dell' indomani mattina quando le pareti del canyon ci avvolgono, quando Rudi (nome italianizzato della guida che in realtà in arabo è scritto tipo Radhaw e significa vino rosso!) ci racconta il perchè dei volti scavati sulla roccia rossa, dei vecchi percorsi d' acqua , delle forme create dal vento... Perdo le sue spiegazioni spesso, soprattutto quando vengo accerchiata dai ragazzini che insistono nel volermi portare nei punti panoramici per fare foto uniche.... Posti che ho letto essere raggiungibili ma con fatica e correndo moderati rischi....devo dare il buon esempio al gruppo! rifiuto le loro offerte ma mi diverto a cercare di dialogare con loro guardando quegli occhioni espressivi e rari.
il percorso sembra ancora più lungo perchè le pause sono tante ma ne assaporo ogni angolo. Ad un certo punto...la luce cambia, la tonalità delle rocce pare farsi più chiara, la gente si ferma all' improvviso. Le pareti del canyon pare si aprano....scorgiamo la facciata di un enorme edificio. Siamo di nuovo al "tesoro" . 30 mt di scultura!
Non mi dilungo a raccontarla anche perchè personalmente prima di vederla non mi ero informata e l' ho apprezzata di più, quindi consiglio a tutti una scoperta simile. Ma la vera sorpresa è stato il proseguimento....altre enormi sculture che dentro ospitano sale lunghissime, dromedari in corsa, asinelli parcheggiati in ogni angolo, templi che spuntano all' improvviso, archi, porte, ambulanti, bancarelle, venditori volanti di caffè...
Ci fermiamo per pranzo in un ristorante super turistico ma mangiamo al volo, non vediamo l' ora di continuare la visita e purtroppo le giornate sono corte e dobbiamo lasciare il sito entro le 17.00. Ci consigliano di salire al "Monastero" , cercano di scoraggiarci parlandoci di 800 scalini ma noi, quasi tutti sportivi e sopratutto carichi di sensi di colpa per i due giorni passati seduti ad abbuffarci come se non ci fosse un domani...decidiamo di affrontarli!
con passo spedito iniziamo la salita, accanto ci passano esausti asinelli carichi di turisti pigri adagiati come sacchi sulla groppa dei poveri animali trainati da bambini scalzi che, pur di non mollare la corda dell' asino, strisciano accanto alle pareti e scivolano sugli scalini bagnati spesso proprio dall' urina degli equini... volano parole arabe, le immagino simili a frastimi...
Il monastero si presenta ancora più maestoso del tesoro ma con meno turisti, 50 mt, imponente, giallo ocra, in mezzo al niente. Si può continuare a salire e ammirarlo da ancora più in alto o godere dei paesaggi che il "the best point of view in Jordan" (lo scrivono in ogni belvedere hehehe) offre.
Il tempo stringe, prendiamo un caffè al cardamomo e scendiamo, dobbiamo raggiungere il resto del gruppo . Io , la mia socia e un' altra signora del mio meraviglioso gruppo, per non farci mancare niente, percorriamo gli ultimi 800 mt in sella, di cavalli non trainati. Incontriamo persino amici di amici...Questa giornata è stata indimenticabile.
L' indomani toccata e fuga a "Piccola Petra" (interessante simil riproduzione di Petra) e poi km verso il deserto, finalmente , non vedevo l' ora!
il Wadi rum! Il pullman ad un certo punto costeggia le rotaie di un treno (anche se di treni neanche l' ombra), lascia l' asfalto e si addentra tra deserto e montagne rosse. dopo neanche mezzora siamo in mezzo al nulla, lasciamo cartelli con scritte come "Ball camp" "ufo tend" etc, sembra l' ingresso di Gardaland a dirla tutta... Ci fermiamo davanti ad un cancello dal quale si intravede una struttura color sabbia. Tutti giù.
Appello, ad ognuno viene assegnata la chiave di una stanza, appuntamento dopo neanche 20 minuti...Il tanto di prendere possesso delle nostre "tende". Ciò che per gli altri è stupendo per me è un pò deludente, mi aspettavo un accampamento come quello in cui ero stata nel deserto Marocchino e invece sono vere e proprie mini-suite con tanto di aria condizionata, lettone, bagno più grande di quello di casa mia, tv... vabbè, me ne farò una ragione :)
Via, montiamo in sella a delle 4X4 un pò sgangherate e sgommiamo dentro il deserto ...qualche auto ha difficoltà, non sono proprio nuovissime ma questo rende il tutto più divertente....il tour nel deserto prevede diverse soste, la prima è "l' oasi" dove si dice abbia soggiornato Lawrence d' Arabia...anche qui una tenda gigante ci accoglie con all' interno banchetti di spezie, the e beduini truccati e sorridenti. Vengo anche coinvolta in una trattativa, un beduino propone in cambio della mia persona 3 cammelli al resto del gruppo. Tirchio! non cediamo alla trattativa ma evidentemente gli sto particolarmente simpatica, sale a 5, e senza che neanche io me ne accorga mi trucca l' interno degli occhi con il loro eyeliner nerissimo e mi chiede se può usare il mio foulard per farmi il turbante "alla moda tuareg", ovviamente accetto e dopo 2 minuti sembro uscita anche io dal film di Lawrence !
Rimontiamo sui 4X4 , l' altra sosta è per dimostrarci come la terra rosa delle rocce desertiche vada bene anche come terra per il viso, ne approfitto per completare il maquillage hehehe. Poi ci fermiamo davanti ad un altissima duna di sabbia e ovviamente la più spiritualmente giovane del gruppo (M. A di 72 anni) con un occhiata mi chiede di salire...
dopo una manciata di minuti lei ci sta rotolando giù e io scendo a falcate, entrambe super "divertite" ...
per finire i fuoristrada si affiancano ad un rossissimo promontorio stile Ayers rock in miniatura e tutti ne corriamo in cima, è l' ora del tramonto. Cala il silenzio e sale l' emozione. Le ombre dei dromedari sulla sabbia si fanno sempre più lunghe, restiamo in silenzio, attendiamo che il sole sparisca completamente cercando di imprimere negli occhi, nel cervello e nel cuore quell' immagine e andiamo via.
La notte nel "campo tendato" si alterna tra dimostrazioni della cucina tipica, cenetta (la nostra geniale sommelier F , ormai avvezza agli usi dei paesi musulmani, ha previdentemente acquistato in aeroporto a Fiumicino 2 bottiglie di rosso e finalmente brindiamo!), balli e narghilè , due chiacchiere sdraiati sui cuscinoni colorati e rovinate da "danza cuduro" delle ospiti spagnole che invece che nel deserto sembrano a Rimini, banana loro, e via, a nanna. L' indomani sveglia all' alba.
Ultimo giorno di tour destinazione Mar Morto! ma prima tappa Jordan River.
in quella che si dice sia la fonte battesimale di Gesù, prima ho immerso le mani, poi i piedi e poi... Ci sono caduta dentro ancora rido se ci penso. Credo fosse un segno, la mia curiosità mi spinge sempre troppo in là... Un luogo più che spirituale di riflessione... Gli argini del fiume Giordano bagnano sia la Giordania che Israele e ci sono delle guardie armate che controllano che i due popoli non svalichino i confini! Gli ebrei lo Considerano il canale tramite il quale Giosuè (successore di Mosè) portò il popolo ebraico in terra promessa e vi ci fanno il bagno coperti da abiti bianchi che una volta fradici diventano trasparenti (con il forte disappunto dei musulmani). Insomma le 3 religioni si in-S-contrano in questo luogo magico e i 3 edifici che lo sovrastano simboleggiano questo (moschea+chiesa cristiana+chiesa ortodossa). Bello.
E altrettanto speciale è immergersi nel mar morto (che poi è un lago) evitando accuratamente di non bagnare occhi e labbra (ovviamente io invece credo di averne persino bevuta un po' ) e giocare a stare a galla senza sforzo.... Non cammini sulle acque ma se hai qualche taglietto vedi di sicuro le stelle ...
CURIOSITA':
La Giordania è situata in una zona "calda", ciò nonostante è una nazione molto stabile, neutrale, con un basso tasso di criminalità. Non a caso viene soprannominata "Svizzera del medio oriente"
Solo il 3% del territorio giordano può essere coltivato, il resto sono deserti rocciosi e affascinanti, fra i più belli al mondo.
La Giordania è un paese musulmano, ma dall'Islam moderato. Le donne scelgono se indossare il velo e la regina, Rania di Giordania (grande estimatrice della moda italiana), si batte da sempre per migliorare il ruolo femminile nel Paese.
Le donne giordane hanno infatti diritto all’istruzione e al voto e a differenza di altri paesi musulmani , possono guidare e ricoprire importanti cariche politiche
ANCHE in Giordania sono ancora ampiamente diffusi i matrimoni combinati e la dote (!!!)
E' comunque frequentissimo incontrare donne con il burqa e i locali non commentano avvenimenti politici che abbiano come protagonisti i "monarchi." ...