mercoledì 25 ottobre 2017

PARTI PER IL PERU'... Diario di un viaggio arrivato per caso ma non a caso realizzato :)



15/07/2016. Giorno 1

Sul primo volo di questo viaggio, quello che dalla Sardegna mi porta a Milano,il più breve, il più volte fatto e...il più temuto! Nei giorni scorsi il pensiero era appunto rivolto alla meridiana e ai suoi scioperi che avrebbero rischiato di non farmi arrivare in tempo. Infatti, nonostante ci siano ben 9 h da quando arrivo a Milano a quando riparto per Lima, se dalla Sardegna perdo quest' ultimo volo sono fregata, niente e nessuno mi farà arrivare " in continente " per tempo, né auto, né treni, ne navi...zero. Isolata nell' isola e questo, da agente di viaggio avrei dovuto calcolarlo! Invece da temeraria me la sono rischiata e, se la divina provvidenza vorrà, tra15' sarò a Linate e cercherò una panchina su cui passare la notte, così, per essere certa di essere già li alle 4.30, perché si sa...la fortuna necessita ingegno...

16/07/2016. Giorno 2

- 2h07 sono le ore che mancano all' atterraggio a Lima...parte del mio sogno si è già avverato, ho il sedere (ormai addormento) su un volo intercontinentale ormai da più di 10 ore. Ho visto 2 film, mangiato, ascoltato Frank Sinatra, mangiato, dormito, mangiato, passeggiato, dormito e ancora mangiato... È stato più o meno come lo immaginavo, faticosamente bello! Non mi rilassavo e stavo ferma per cosi tante ore da...mha, in realtà forse non l' ho mai fatto! Sono ancora reduce da una notte trascorsa sdraiata in terra a Linate, ho dormito neanche un ora per via del suolo gelido, delle luci, dell' emozione pre partenza e soprattutto dalla paura che mi derubassero!! Stamattina alle 4.30 l' incontro con Serena è stato super naturale,sembrava ci fossimo viste avantieri per l' ultima volta, abbiamo chiacchierato da subito e una volta ad Amsterdam, lo scalo di 4h è volato tra il video da mandare sul web e le passeggiate alla ricerca di cibo..e c'è da dire che Linate 0 - Amsterdam 10! Ora Serena dorme. Tra me, che volevo stare accanto al finestrino per dormire meglio e guardare le nuvole, e lei che ha preferito il corridoio da veterana del volo per sgranchirsi spesso le gambe, c'è un ragazzoto che ha dormito più di noi due messe insieme...bene ora mi sparo un po di Janis Joplin in attesa del prossimo pasto, adoro KML!

17/07/2016. Giorno 3

Da Lima ad Arequipa. Sono le h 9.00 e da un' ora siamo in aeroporto a Lima dove abbiamo passato la notte in un discreto 3 stelle semi centrale. 3 donne scure, pantaloni bianchi con ricami tipici e rosario alla mano, ci stanno sedute di fronte e fissandoci muovono compulsivamente le labbra, recitano preghiere in spagnolo, la tentazione è di chiederle che preghino perché ad Arequipa ci sia il sole visto che qui a Lima, " hace un frio que te cagas!"
H 20.54 anche la giornata Arequipana è andata, una guida dall' italiano impeccabile ci ha accompagnate dall' aeroporto all' hotel passando prima per il belvedere "carmen alto", poi per una chiesa ( chiusa in quanto domenica.....) per poi visitare la cattedrale e la " città nella città " ossia l' antico ed enorme monastero di "Santa Catilina" in centro città. Questa città bianca, la seconda dopo Lima in ordine di grandezza, e la terza dopo Cuzco e Machu Picchu in ordine di importanza, è un mix di cultura,religione e modernità...da non perdere! Finalmente ci siamo deliziate con i piatti peruviani ed ora, nonostante sia presto, deponiamo le armi nei grossi e rossi letti della "posada del monastero" ansiose di scoprire cosa ci attendera' manana...







18/07/2016 giorno 4

Sono le 7.40 e noi siamo sveglie da due ore, forse ieri siamo crollate troppo presto o forse ancora litighiamo con il fuso... La missione di stamattina è comprare abbigliamento pesante per il freddo che ci attenderà a Puno, l' alternativa è che ci ritrovino mummificate e congelate come la povera "juanita" vista ieri al museo dedicato ai ritrovamenti di mummie nei monti peruviani...

Missione compiuta! In giro per le chiassose vie di Arequipa oggi abbiamo recuperato calzettoni e pail; abbiamo anche intervistato una donnina tipica impegnata nella vendita del gustoso "questo helado" , gironzolato tra lo smog, gli odori e le stranezze del cuore della città, sempre accompagnate dall' imponente e innevata figura del vulcano "Missi" visibile da qualsiasi punto ci si trovi. La bianca "plaza de armas" è stato il nostro punto di riferimento per vagare in tranquillità, da li ci siamo orientate subito verso i migliori ristoranti tipici ( tra tutti "chicha" e " lo zingaro" son da consigliare) i negozietti più intetessanti e le vie più popolari. Per pranzo abbiamo finalmente provato il "ceviche" , piatto famoso delle zone costiere ma che anche qui ci ha soddisfatte seppur mangiato di corsa e con la speranza che non ci si riproponesse nelle 6 ore di pullman che ci hanno portato fino a Puno....anche oggi pericolo scampato! Siamo state benissimo sul pullman a due piani della linea "la via de la cruz": copertina personalizzata, sedili reclinabili a mo di prima classe aerea, film e immancabilmente ...cibo! Sui servizi , per ora, i peruviani ci danno punti! Per non parlare del bellissimo panorama che ci ha accompagnate regalandoci scorci di pascoli di lama, alpache e vigogne, casette di fango, fiumi e monti infiniti...ora, che son le 22.00 siamo finalmente nella città patrimonio del folklore peruviano: Puno, a 3830 mt di altezza ( e ce ne danno segno la fatica a respirare e i battiti cardiaci accellerati), pronte, tra qualche ora, a navigare sul Titicaca...
Buena tercera noche peruana.

19 e 20 /07/2016 giorni 5 e 6

Puno! E il lago Titicaca...
Che meraviglia, non si riesce neanche a descrivere tutto quello che questa giornata è stata per cuore ed occhi. Oggi, da una comunità isolata su di un promontorio del Titicaca abbiamo imparato tanto. Forse quando avremo assimilato l' emozione riusciremo a raccontarvelo con le giuste parole... Per ora usciamo per le vie di Puno, frizzante cittadina il cui centro storico pare essere "una bolla" in cui i turisti possano girare tranquilli...

Oggi è già il 20, ma approfittiamo delle lunghe ore di pullman da Puno a Cuzco per racimolare ricordi e sentimenti di ieri e buttarli giù.
Mentre Lima è da considerarsi la Perù cittadina e caotica, Arequipa la Perù coloniale, Puno è di sicuro la Perù sociale, dove, sopratutto sul lago Titicaca, si vive seguendo 3 semplici regole: non rubare, non mentire, non oziare, ed è cosi che le comunità delle isole galleggianti ma sopratutto di Tequipe, riescono a convivere senza farsi sopraffare dalla modernità che avanza. Gli Uros, arcaiche genti "di fiume" che vivono ancora di scambi commerciali , il cui letto è fatto da mucchi do "totora", il cui fondo delle barche è costruito da bottiglie di plastica riciclate, comunità composte da uomini che di notte pescano e di giorno dormono e donne tuttofare da una parte, o uomini tessitori e donne venditrici da un' altra.. Sono due le isole visitate ieri, ma l' immensità del lago le ha allontanate distinguendole parecchio.
Nelle isole galleggianti fatte di giunchi si cibano di " pescado" , di trote che scambiano sulla terra ferma con patate, carne o lana, uomini e donne con il petto largo per remare meglio, per contenere polmoni in grado di sopportare l' aria rarefatta e per contenere un grande cuore....gambe atrofizzate, corte e grosse per l' inabitudine al camminare, loro si spostano solo sulle loro imbarcazioni fatte di giunco ed abbellite per i turisti, donne dallo sguardo dolce ma deciso pronte a togliere la vita ai loro pargoli soffocandoli con il loro stesso seno se malati.
Società patriarcali.
Nell' isola più grande invece, "Tequipe", dalla quale si intravede la Bolivia, hanno ettari di terra da lavorare, bestiame, ed un sindaco che cambiano ogni due anni e che ogni domenica fa il punto della situazione.
Qui i bambini che nascono malati vengono considerati risorse e quindi ben integrati.
Circa 3000 abitanti che riescono a portare avanti una comunità lavorando " tutti per tutti": a turno le famiglie gestiscono il piccolo ristorante "fronte fiume" e qualsiasi guadagno derivato dal turismo viene diviso tra tutte le famiglie, un vero esempio di vita riconosciuto come patrimonio dell' umanità per via della tessitura.
Entrambe siamo rimaste stupite nel vedere la spiaggia e il fiume tanto simile al mare, ci sbrava di essere su un isola del mediterraneo quando scollinando la prima montagnetta abbiano visto ancora acqua, e pecore e il profumo di menta della "mugna".
Serena ha accusato parecchio il " mal di altura" e neanche gli svariati Mate de coca parevano essere d' aiuto, io, che fino all' ora di cena mi sentivo super energica, ho poi sottovalutato la cosa abbuffandomi per cena con brodo di carne e verdure (piatto tipico di Puno) e bevendo del vino rosso che poi mi hanno tenuta sveglia impegnando il poco ossigeno nella digestione...
Ora sono le 15.30 e stiamo entrando a Cuzco, domani altra giornata di pullman, speriamo bella come quella di oggi.
Noche buena...
22/07/2016

Machu Picchu - dall' alba al tramonto

Abbiamo aspettato tanto questo giorno, già ieri notte, quando il treno blu ci ha lasciati alla piccola stazione di "Aguas Calientes" ci è parso un sogno, insegne luminose, negozi ancora aperti, giovani e meno giovani a fare su e giù con zaino in spalla, sorridono ed è evidente l' entusiasmo.
L' accoglienza al nostro hotel "el MAPI" ci ha lasciato tutti positivamente senza parole, moderno ma attentissimo all' ambiente, cordialissimi alla reception ci hanno offerto un aperitivo e la sempre gradita quanto attesa passwor del Wi-Fi... da qui le corse in camera ad appoggiare gli zaini, al ristorante per la cena e poi tutti a nanna con l' orologio orientato a svegliarci dopo appena 4 ore. Siamo crollate subito ma in realtà lo suonare della sveglia , come quasi ogni mattina, ci ha trovate già con gli occhi aperti e il cellulare in mano a dare il buongiorno che per via del fuso e del Wi-Fi non abbiamo altre occasioni di dare...
Il mio zaino l' ho lasciato in hotel, troppo pesante, ho preso la borsetta con dentro l' indispensabile: calze sporche, portafoglio, bottiglietta d' acqua mezza vuota, documenti e ovviamente senza le cose raccomandate: crema solare e repellente per le zanzare!! Ma la fretta di correre in strada per fare la fila ha preso il sopravvento... Pazienza, porterò a casa un' altra scottatura e qualche puntura.
Con gli altri ragazzi, i più giovani, ci siamo riversati nella via che dall' hotel porta alla fermata del pullman lo stupore nel vedere che alle 4 eravamo già gli ultimi è stato compensato dall' arrivo di un altro tanto di persone che si è accodato a noi, non eravamo più gli ultimi!
Ma mentre alle 5.00 le speranze di essere in cima per l' alba si stavano spegnendo, magicamente alle 6.00 ci siamo trovati sul pullman, alle 6.30 scendevano le lacrime per la commozione, alle 7.00 eravamo appostati in uno dei punti più alti del sito archeologico e alle 7.10 il sole si è affacciato dalla montagna più alta di fronte illuminando piano piano tutto il sito, tempio dopo tempio e i nostri occhi brillavano di gioia.
Subito dopo ci ha raggiunti Serena con il resto del gruppo e da li abbiamo iniziato la visita guidata di 3 ore.
È difficile spiegare ciò che si prova, mentre la guida parlava noi immaginavamo la vita degli Inca in quel paradiso in mezzo ad imponenti montagne dalle forme che, con la fantasia fanno pensare ai loro simboli sacri: il condor protettore del cielo, il serpente del sotto suolo, il puma della terra. Sono tanti i simboli presenti, lo ying e lo yang, il sole come Dio supremo, la madre terra ( pachamama)...e ci si sente avvolti da un senso di benessere mistico.
Alla fine della visita ognuno ha potuto "desfrutar" del tempo che rimaneva come credeva e io ho deciso di raggiungere una parte esterna al sito " la porta del sole" ma a metà strada mi sono sentita attirata di nuovo dai prati in mezzo ai tempi diroccati, dai lama che li vivono, da quel luogo che avevo sempre sognato, letteralmente! E sono corsa indietro per ripercorrere l' itinerario riguardando per un ultima volta quel posto quasi a volerne assorbire tutta l' energia possibile.
Il rientro al paesino è stato divertente, essendo sola mi hanno fatto saltare la coda di circa 30 minuti per riempire un pullman in partenza e ho preso posto accanto all' autista che si è prestato ad un selfie d' addio al Machu.
Alle 14.00 ci siamo ritrovati tutti in hotel e alle 16.30 abbiamo ripreso il trenino blu che tra la selva,il fiume , le cime innevate, le gallerie di pietra, pian pianino ci ha riportate ad Ollanta.
Sono le 23.15 e noi due, con 4 ore di sonno alle spalle, siamo in camera, ognuna nel proprio letto a ricostruire quest' indimenticabile giornata, lei monta il video e io scrivo la penultima pagina di questo "diario del Perù"
Buenas noches magica.

23/07/2016

Cuzco (cosqo) _ l' ombelico dell' impero Inca

Arrivare di notte a Cusco passando per la periferia è come entrare nel set di un film di Inarritu, nel particolare di "Amores Perros": mucchi di mondezza, case basse, alcune senza tetto, grandi e bambini riversati nelle strade buie, cani, cani ovunque, di tutte le taglie a cercare tra i rifiuti qualcosa che li sfami, ad inseguire persone e macchine quasi a chiedere l' elemosina e il pensiero va...alla gente!! Finora apparsa umile anche nell' estrema povertà, loro, con quegli occhi grandi e sinceri, condividono il nulla anche con gli animali e non perché li considerino sacri, tantomeno perché non siano capaci di ucciderli, semplicemente perché li considerano parte della comunità!
La mattina seguente visita della città, la guida è un po frettolosa e ogni volta che nomina l' invasione spagnola pare faccia una smorfia di disprezzo; ci racconta degli Inca, di quanto fossero, o siano, forti tanto da far parlare di "alieni" quando si mostrano le enormità delle loro imprese. Riusciamo a vedere, in una mattina, sia un matrimonio che un funerale ed entrambe appaiono mesti e composti.
Finalmente il pomeriggio libero: pranzo in una delle rinomate "piquanterias" e pomeriggio a perderci (letteralmente) nelle vie di Cusco.
Anche qui ci immergiamo nella parte più povera ma anche qui, nonostante il caos, il tanfo di carne cruda ( porcellini d' India morti , in ogni dove), le voci degli ambulanti, tutti, proprio tutti, fanno e vendono qualcosa! Chi patate, chi collanine, stoffe, caramelle, qualsiasi cosa pur di non mendicare o buttarsi del tutto via. È questo che ci fa camminare senza paura, con la reflex al collo , attenta ma serena.
Arriviamo al mercato di "San Pedro" e, come ogni mercato popolare, ci fa immergere realmente nei loro usi, facendoci vedere da vicino cosa mangiano, cosa comprano, quanto spendono...è bellissimo.
Uscendo ci rendiamo conto di essere entrate dalla parte sbagliata, potevamo infatti passare dal centro turistico per arrivare fin li, ma non ci siamo pentite, anzi, piacere di averti conosciuta, Cuzco!

25/07/2016

Por fin, Lima!

I saluti al resto del gruppo e via su un nuovo volo, quello che precede il rientro!
Lima è pericolosa, occhio a non tirare fuori il telefono, non prendete il taxi...le raccomandazioni dei più. In questo clima "terroristico" saliamo sul nostro transfert per la visita guidata della città, subito chiediamo all' eccletica guida, una donna parlante un italiano tutto suo, rassicurazioni sul fatto che la fine della visita sarà in una zona tranquilla e che il taxi ci riporterà fin dentro l' aeroporto ( questo si trova in un quartiere indipendente da Lima, "Callao", in cui bisogna avere un' apposita autorizzazione per entrare). Lei sorride: " mira, Lima es una ciudad tranquilla, da dopo il comunismo qui c'è controllo della polizia, tutti possono stare tranquilli" ...ed è cosi!
Visitiamo piazze e chiese del centro, assistiamo al cambio della guardia dedicato a presidente uscente ( ci sono state le elezioni la settimana scorsa) e ci facciamo lasciare nel quartiere "Miraflores", mangiamo il nostro ultimo Cevice (piatto tipico a base di pesce " lenguado" crudo) e passeggiano molto serenamente verso l' Oceano, fronte mare facciamo il nostro ultimo video per "Easymarket" , "Visitperu'", "Todra' Tour Operator" e ovviamente per chi ci ha seguite da casa in questa avventura e via, sul taxi giallo raggiungiamo Callao per L' ADDIO AL PERÙ...

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