venerdì 23 novembre 2007

MOSTRE


Brera mai vista 22
Un’officina di invenzioni. L’atelier delle meraviglie e La lampada di Sironi ai raggi x
Negli anni del primo dopoguerra Mario Sironi (Sassari 1885 – Milano 1961) transita dal Futurismo al Novecento, da una pittura di violente spezzature plastiche a una molto diversa, di volumi compatti, definiti da una luce drammatica e tagliente. Questo transito avviene attraverso una breve stagione, 1919-1920, che, per comodità e con molte forzature, si continua a chiamare metafisica. Di fatto questo biennio è il più misterioso di tutta la sua produzione. Nei suoi quadri e nei suoi disegni enigmatiche figure esibiscono il loro status di manichini e, insieme, la condizione di una dolente umanità; richiami alla tecnologia meccanica contemporanea convivono con una crescente volontà classicista; in gelidi interni si addensano presenze cariche di tensione. Ma è anche, questo biennio, fra le stagioni più alte della pittura sironiana: in pochi, decisivi quadri Sironi definisce quella poetica di tragica rappresentazione della condizione umana attraverso il conferimento di una intrinseca monumentalità alle più comuni presenze quotidiane.

Milano, Pinacoteca di Brera, Sala VIII
Dal 22 novembre 2007 al 20 gennaio 2008
Orari: 8.30 -19.15 da martedì a domenica (la biglietteria chiude 45 minuti prima). Lunedì chiuso
Ingresso: € 5 (compreso Pinacoteca) € 2,50 ridotto

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